I suoi quadri ora, secondo la poetica informale non sono più una interpretazione o una rappresentazione delle cose ma un’azione, un insieme di segni e gesti tracciati istintivamente nella materia pittorica. A guardar bene, però, nell’opera di Dora Bassi si coglie sempre il ricordo e l’eco di un’immagine. Opere come Primavera del 1963 o Estate dello stesso anno si possono leggere come un’enciclopedia di segni in cui si mimetizzano alcuni elementi naturali, l’ombra o il profilo di qualche oggetto, la sensazione della realtà.
(da Elena Pontiggia, Dora Bassi, una ricerca instancabile. Opere dal 1950 al 2006, catalogo mostra, Cormons, 2010)
Ocra bruno (1962), olio su carta, cm 50 x 60, coll. privata
Albero rosso (1963), tecnica mista, cm 80 x 60
Estate (1963), olio su tela, cm 60 x 80 incastro, coll. privata
Gallo (1963), polimaterico su tela, cm 60 x 80, coll. privata
Primavera (1963), olio su tela, cm 60 x 80, coll. privata
Rossobruno (1963), polimaterico su tela, cm 70 x 100, coll. privata
Materico (1963), tecnica mista, cm 80 x 70 coll. privata
Skorpio (1963-1972), tecnica mista, cm 80 x 80, coll. privata
Tuttoazzurro (1964), olio su tela, cm 50 x 70, coll. privata
Bambini (1964), olio su tela, cm 100 x 80, coll. privata