Il suo Neorealismo non ha valenze politiche ma filosofiche. Le interessa il Ragazzo nell’aia scalzo e povero; l’Uomo seduto da solo in una casa spoglia e dimessa; il Padrone del campo che sorveglia il lavoro dei braccianti e che, con la sua presenza minacciosa, sembra una personificazione non tanto della proprietà agraria quanto della morte che tutti ci padroneggia e possiede. Analogamente, del resto, Nonno e nipotina, sembrano scambiarsi il testimone nella comune consapevolezza che i nostri giorni sono brevi e che ‘passa la scena di questo mondo’.
(da Elena Pontiggia, Dora Bassi, una ricerca instancabile. Opere dal 1950 al 2006, catalogo mostra, Cormons, 2010)
Impagliatrice (1952), disegno, carboncino su carta, cm 47 x 32
Donne gradesi (1951), disegno, china su carta, cm 45 x 40
Bambino con orecchioni (1953), olio su tela, cm 60 x 70, coll. privata
Operaio (1953), olio su tela, cm 60 x 50
Ragazzo nell’aia (1953), olio su tela, cm 100 x 70 , coll. privata
Uomo che si fascia il piede (1954), olio su tela, cm 70 x 50
Padrone nel campo (1953) olio su tela, cm 70 x 80, coll. privata
Nel campo (1954), olio su tela, cm 120 x 80, coll. privata
Nonno e nipotina (1953), olio su tela , cm 100 x 85, coll. privata
Ragazza con fratellino (1954), olio su tela, cm. 100 x 70, propr. Società Filologica Friulana